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Anteprima GTAIV

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view post Posted on 17/3/2008, 16:42




Indiscutibile. Innegabile. È l'emozione che si prova vedendo per la prima volta Grand Theft Auto IV dal vivo, in azione e giocato. Nonostante la meraviglia suscitata del trailer diffuso lo scorso 30 marzo avesse già preannunciato la portata del passaggio generazionale dal terzo (e successivi sequel) al quarto capitolo della serie, il primo impatto dal vivo con Grand Theft Auto IV è devastante.
L'impressione è ancor più forte se si rammenta il rapporto in termini tecnologici fra i precedenti GTA e i giochi della medesima generazione: mai la serie è stata vicina ai parametri di riferimento in termini tecnici e di espressione estetica in particolare, anche se va ricordato che infilare un intero stato liberamente esplorabile in una PS2 (come è avvenuto con San Andreas), oppure una città viva e animata in una PSP (come è avvenuto con Liberty City Stories o Vice City Stories), è certamente un'impresa tecnologica non da poco. In GTA IV, però, c'è molto di più e sotto il profilo tecnico si prefigura la realizzazione di uno dei sogni da sempre espressi dagli ammiratori e fan della serie: godere della libertà e del divertimento che hanno fatto di Grand Theft Auto quel "mostro sacro" che oggi è, ma in un contesto che sia anche bellissimo a vedersi e pienamente appagante per gli occhi, senza compromessi.
Dopo una demo durata meno di mezz'ora e focalizzatasi proprio sulla presentazione degli aspetti realizzativi che contraddistingueranno Grand Theft Auto IV, non è possibile dire se l'obiettivo sarà centrato così come l'abbiamo espresso nelle righe sovrastanti ("senza compromessi"), però fin d'ora lo spettacolo si annuncia notevole, notevolissimo, per certi versi al di sopra di ogni più rosea aspettativa. E d'altro canto ci carica di nuovi interrogativi.
Abbiamo indugiato anche troppo: seguiteci nel racconto di quanto abbiamo visto di Grand Theft Auto IV, giocato dal vivo, in tempo reale, davanti ai nostri occhi!
NIKO E I SUOI NUOVI CONCITTADINI

La nostra visita dell'8 maggio scorso agli uffici londinesi di Rockstar Games comincia con una premessa da parte dei nostri ospiti: Grand Theft Auto IV non è un sequel di GTA: San Andreas e non è un semplice "more of the same" di quasiasi GTA dotato di bella grafica e supporto per l'alta definizione. Il passaggio alla nuova generazione della serie è più profondo, strutturale e incide sull'essenza stessa del gioco: è qualcosa che dopo una presentazione dedicata quasi esclusivamente agli aspetti tecnologici possiamo ovviamente solo intuire da alcuni segnali, da alcuni particolari, ma la sensazione - calcando di nuovo le strade di Liberty City - è che effettivamente stia bollendo in pentola molto di più del semplice (per quanto spettacolare) remake estetico.
Un'emozione in tal senso l'abbiamo quando viene detto che non ci saranno tempi d'attesa o schermate di caricamento, neppure nella transizione fra esterni e interni e così avviene dinanzi ai nostri occhi quando Niko Belic - il nuovo protagonista giunto dall'Est Europa a Liberty City sull'onda del più classico "sogno americano" - apre la porta di ingresso di una casa e i due mondi 3D, l'esterno e l'interno, sono li a toccarsi, a congiungersi e a darci strada senza stacchi, senza alcuna soluzione di continuità.

Stessa sensazione quando Niko, camminando, ascolta i dialoghi della gente che gli sta intorno, poi urta un passante e questo incoccia nello scontro e si scosta dal protagonista con realismo mai visto: è la nuova generazione, quel concetto di “folla” che vedremo qui, in Assassin's Creed, in Splinter Cell Convinction e in chissà quali e quanti giochi; un'interazione che nel caso di GTA IV, si annuncia - appunto - più profonda, non limitata al fatto estetico e di dinamica fisica. Sarà l'incontro e lo scontro con una folla viva, intelligente, capace di riconoscerci. E di ricordare. E di tessere rapporti con il protagonista, rapporti che avranno grande importanza nell'economia del gioco.
ATTENTION TO DETAILS

Sensazioni, sensazioni... la nostra mente vaga in ordine sparso fra i fotogrammi di quei pochi passi calcati da Niko Belic per la vie di Brooklyn, uno dei quattro “distretti” di New York che saranno riconoscibili all'interno del gioco (il quinto manca perché troppo simile a uno degli altri quattro, e dunque poco vario e interessante nell'economia globale dell'ambientazione).
Pochi passi e qualche sgommata in auto quelli di Niko Belic, ma che ci dicono tantissimo per esempio dell'attenzione al dettaglio posta da Rockstar Games in GTA IV. Ci colpiscono le mani di Nico per esempio: dure, rugose, vissute, con le vene in risalto; non sono le rughe dei volti di Gears of War, sia chiaro, ma qui siamo dinanzi a un personaggio che è una molecola di quattro quinti di New York, vivi, animati e visitabili in lungo, in largo e in alto!
Impressionante anche la camminata, che tiene conto del baricentro del protagonista e dunque lo vediamo inclinarsi leggermente a lato quando correndo cambia direzione. E poi i vestiti: indossati dal modello poligonale di Niko e animati con esso. Alla festa dei piccoli particolari ben curati contribuisce anche il suono, che ci stupisce nel riprodurre i passi della camminata di Niko, cambiando forma, tonalità e intensità secondo la superficie calpestata: un suono secco per i marciapiedi in cemento, che si fa più sordo sulle superfici di legno e s'apre in un concerto sparso di maracas quando il nostro cammina su un tratto di ghiaia.
FIAT LUX...

Nel mentre, intorno, vive Liberty City... e non è solo questione di folla (per ora non troppo fitta a quanto visto, ma non eravamo in una zona particolarmente "vitale" della città) ma anche e soprattutto di luce, per esempio. Calda, autunnale, intensa come nelle tarde ore del pomeriggio è la luce che ci accoglie in questo primo incontro con GTA IV; luce che, come visto fin dal primo trailer, avrà comportamento assolutamente dinamico, mettendo in scena il ciclo giorno-notte; luce che filtra splendida e corposa dalle finestre della primissima scena che abbiamo ammirato, avvolgendo Niko con tutto quanto gli sta intorno e proiettando un'ombreggiatura dinamica morbida, dai contorni soffusi.
La luce dà corpo e consistenza agli ambienti, che si presentano ricchi e dettagliati come mai si era visto in qualsiasi GTA: si riconoscono i diversi materiali presentati a schermo con dovizia di particolari e la luce inciampa nelle asperità, si infila nelle crepe dei marciapiedi e delle strade (New York è rigorosamente un cantiere aperto 365 giorni all'anno...) in un gioco di chiaroscuri dal notevole impatto.

Il rendering della luce è elemento fondamentale per il successo estetico di un videogioco (pensiamo per esempio a Gran Turismo 3 e 4) e siamo certi lo sarà anche per GTA IV.
OVUNQUE E CON OGNI MEZZO

La dimostrazione arriva nei pressi del ponte di Brooklyn, perfettamente riconoscibile, per godere della "skyline" di Liberty City ed è un vero spettacolo per i nostri occhi ammirare l'affastellarsi del palazzi l'uno accanto all'altro, mentre il sole fa brillare lo specchio d'acqua che ci separa dai grattacieli. Ce lo aspettiamo, ma ci impressiona sentirci dire che tutto quando sarà ampiamente visitabile, sia a livello stradale sia salendo in verticale fin sopra il tetto di molti palazzi o su alcuni manufatti, proprio come avviene nella nostra demo, quando per farci godere dell'ampia visuale che si gode dall'alto il nostro ospite fa arrampicare Niko su su fino alla cima di un palo del telefono. Poi si scende ed è ora di avere un primo assaggio della terza parola che si staglia nel titolo del gioco... "auto".
Lucide, smaglianti ben modellate al livello di un discreto racing game della nuova generazione, le automobili di GTA IV promettono soprattutto di conservare quel feeling peculiare (di stampo arcade, ma non banale) che contraddistingue da sempre la serie. Non banale perché la fisica dei veicoli è sempre stata un pallino di Rockstar Games e allora anche qui abbiamo le sospensioni che si comportano a dovere e anche per le auto si notano nettamente gli spostamenti di carico sulle ruote e dunque di baricentro mentre si affrontano le curve più strette.
I veicoli disponibili non saranno solo a quattro ruote: sono già annunciate biciclette ed elicotteri, mentre di sicuro non ci saranno aerei. La spiegazione dell'area di gioco un po' troppo limitata per gli spostamenti aerei ci convince al 95%: ci resta un minimo dubbio che si sia voluta evitare anche la possibilità per qualche buontempone di “simulare” uno schianto di aereo sui grattacieli di Liberty City. Dopo l'Undici Settembre un tale eventuale riguardo è ovviamente più che comprensibile.
DUBITO ERGO SUM

Dunque, com'è GTA IV? È la domanda che tanti hanno posto al sottoscritto nelle ultime due settimane dopo aver saputo del nostro primo incontro. Una domanda cui non è facile rispondere dopo questo primo assaggio e, nel tentativo di farlo, mette in scena ulteriori interrogativi.
In generale cerchiamo di sgomberare il campo da ogni equivoco ripetendo che quanto abbiamo visto è notevole, a tratti davvero impressionante: ci sono giochi che farebbero carte false per mettere in scena quanto ci ha mostrato GTA IV ed esprimendosi magari con il semplice e classico e linearissimo respiro di un corridoio più o meno grande da visitare.
GTA IV è innanzi tutto GTA, ovvero la promessa di un ambiente vastissimo da vivere ed esplorare ogni dove (in questo caso la città di Liberty City – e la mappa di gioco sarà ampia più di ogni altra singola città si sia vista in qualsivoglia Grand Theft Auto) con grandissima libertà (oltre a camminare e usare i veicoli è già annunciata per esempio la possibilità di nuotare). Un ambiente che, lo rimarchiamo, questa volta si annuncia e si presenta a tratti incantevole. La serie GTA, va ricordato, è poi garanzia di promesse ampiamente mantenute e di chicche e sorprese a non finire.
Dunque vogliamo sostanzialmente credere ai ragazzi di Rockstar che ci dicono che certe texture non proprio all'altezza viste qua e là (fra altre invece notevoli) saranno migliori nel gioco finito, così come vogliamo credere che alcuni clamorosi problemi di pop-up (pezzi di scenario che compaiono all'improvviso) non potranno apparire nella versione finale di GTA IV.
Da questa prima demo, inoltre, il frame rate è totalmente invalutabile: tutta la demo è stata condotta in modo estremamente calmo e compassato, con rotazioni volutamente lentissime della telecamera nel mostrare lo scenario circostante e un piede leggero come una piuma sull'acceleratore negli spostamenti in auto. Un filo di dubbio allora ci rimane: che la "build" mostrataci non fosse pronta ad essere spinta "a tavoletta" (e ci può anche stare) senza inciampare in critiche riguardanti il frame rate e similia.
Detto questo la nostra impressione epidermica finale è che il gioco “c'è” e ha tutte le possibilità per risultare grande, persino grandioso. Magari non "senza compromessi" come dicevamo all'inizio, ma certamente sorprendente e degno di essere il primo nuovo grande passo nell'era dell'alta definizione per la serie Grand Theft Auto.

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